Real wedding: Justin + Mary

Lo ammetto, il rosa non è propriamente il "mio" colore. Intendo il rosa Barbie, il rosa Puccie, quel rosa anni '80 che ha popolato la nostra infanzia e che si vede ancora in tanti negozi per bambini... 

Ci è rimasto dentro, alle donne-ragazze della mia generazione intendo, ed ora che siamo nella fase di "diventare madri", lo vogliamo a tutti i costi. Tutte tranne io. Mi sto preparando psicologicamente a ricevere fiumi di completini, calzini, asciugamanini e coulottine proprio di quel rosa.

Ma ci sono tante sfumature del rosa! Il rosa burro, il rosa-arancio, il rosa polveroso, il rosa acceso, quasi viola, il rosa pesca, profumatissimo ques'ultimo.

 Lo ammetto, sono un po' pazza, credo di aver preparato inconsciamente una palette per il corredino da portare in ospedale: marron glacè, tortora, burro, con una punta di rosa fucsia, ovviamente.

Quando me ne sono accorta era troppo tardi: il corredino era già nel mio bagagliaio, una adorabile  prova della mia pazzia.

A proposito del rosa pesca, e delle spontanee nuance che il frutto stesso suggerisce di inserire nella palette, su Style me pretty ho trovato un matrimonio che cade a fagiolissimo, grazie alla presenza di una Shirley Temple dei nostri tempi. 

Elegante ma fresco, è ambientato in campagna ma non ha un gusto country. 

La sposina e la figlia, bellissime, hanno abiti sofisticati in un delicatissimo burro tendente al rosa. Secondo voi, quelle foglioline verdi che si vedono in vasini di vetro, sono di menta? Pesche, albicocche, menta e muschio: il profumo della frutta in ordine-disordine sul tavolo si sente anche dallo schermo. 

La mancata bucolicità dell'insieme è dato dai contenitori in argento, sparsi qua e là a raccogliere fiori solitari.

Insomma , come al solito la cosa più complicata la semplicità.